FANTERIA
I reggimenti di fanteria dell’esercito indiano, analogamente a quelli di cavalleria, erano, prima della riorganizzazione del 1903, numerati e denominati in base alla loro collocazione territoriale.
Le aree di appartenenza erano le seguenti: Bengala (45), Punjab (11), Madras (41), Hyderabad (6) e Bombay (30).
I reggimenti del Punjab erano ulteriormente diversificati in uno di Guide a piedi, 4 di fanteria Sikh e 6 di fanteria del Punjab stesso. Tutti questi avrebbero poi nel 1903 acquisito in calce alla denominazione di ciascuno la specifica di “Frontier Force” in quanto adibiti al controllo della sempre turbolenta frontiera che divideva i possedimenti britannici dai territori controllati dalle realtà tribali afgane.
A tutti i reparti sopracitati si aggiungevano alcuni reggimenti o battaglioni di fucilieri (Rifle) di etnia Gurkha che avrebbero poi, sempre nel 1903, costituito 10 reggimenti numerati appunto dall’1 al 10.
La riforma del 1903 portò tutti i reggimenti sopra citati ad una numerazione progressiva da 1 a 130, salvo quelli composti da Gurkha che acquisirono, come si è già accennato, una loro numerazione specifica.
Successivamente la “amalgamation” del 1922 produsse 20 reggimenti divisi in più battaglioni derivanti ciascuno dai vecchi reggimenti allestiti nel 1903, sempre con l’aggiunta dei 10 reggimenti di Gurkha. Così come la cavalleria anche la fanteria indiana vantava uniformi da parata di grande effetto anche se per non pochi reggimenti fosse previsto il solo colore kaki o drab anche al di fuori delle attività operative e di combattimento. Da segnalare la presenza di suonatori di cornamusa inseriti nelle bande musicali di non pochi reparti caratterizzati da una provenienza “montanara” dei loro effettivi e pertanto ritenuti degni dell’uso di questo strumento caricato da tutta l’enfasi simbolistica attribuitagli nell’ambito del mondo britannico e specialmente in quello delle sue forze armate.