CAMPALDINO

1 – Aimery de Narbonne, comandante in capo nominale dell’oste guelfa.

 

Protezioni di gamba in cuoio cotto tipiche del mondo angioino (provenzale e napoletano). Stemma: di Rosso pieno. Figura auto costruita; cavallo Pegaso modificato. 54 mm..

2 – Guillaume Berard de Durfort, balio del Narbona e comandante effettivo delle forze guelfe.

Armamento tratto dal suo monumento funerario sito nel chiostro della chiesa della SS. Annunziata in Firenze. Colori dello stemma ipotetici. Figure auto costruite; cavalli (nudi) A. Iotti. 54 mm..

3 – Gherardo Ventraia Tornaquinci, fiorentino.

Porta la bandiera data all’oste dal re Carlo “lo Zoppo” di Napoli. L’apparato araldico  consiste nella Croce di Popolo, nello stemma del Sesto di San Pancrazio e in quello di famiglia, inquartato in croce di S. Andrea di Verde e d’Oro. Figura auto costruita; cavallo (nudo) A. Iotti. 54 mm..

 

4 – Bindo del Baschiera Tosinghi, fiorentino, caduto in battaglia.

Un bellissimo stemma con il leone seminato di crescenti è visibile murato ad un edificio attiguo alla chiesa di Santa Maria Novella in Firenze. Figura auto costruita; cavallo (nudo) A. Iotti. 54 mm..

5 – Il miles Dante Alighieri partecipa alla carica dei feditori fiorentini.

Attaccato alla sua lancia sventola il pennoncello giallo dei cavalieri del Sestiere di Porta San Piero.
Figura auto costruita; cavallo (nudo) A. Iotti. 54 mm..

6 – Vieri de’ Cerchi alla testa dei feditori di Porta San Piero.

 

Bella la sua arma parlante come altrettanto bella, con le armille d’oro, è quella dell’Albizi che reca la bandiera della cavalleria del Sesto. Figure auto costruite; cavalli (nudo) A. Iotti. 54 mm..

7 – Corso Donati, detto “il gran barone” alla testa del contingente pistoiese (scaccato d’Argento e di Rosso).

Il suo intervento, a dispetto dell’ordine di non muoversi, risolse la giornata. Figure a piedi Pegaso trasformate, figura a cavallo auto costruita, cavalli (nudi) Eisenbach. 54 mm..

 

8 – Sozzo de’ Guicciardini, cavaliere fiorentino.

 

Fonte: ricostruzione di E. T. Coelho da una matrice di sigillo. Figura auto costruita, cavallo (nudo) Airfix. 54 mm..(1988)

9 – Cecco Angiolieri, poeta senese.

“…si fossi Cecco come sono e fui, torrei le donne giovani e leggiadre, e vecchie e laide lasserei altrui…”. Armamento in stile tosco provenzale.  Trasformazione di una figura Soldiers da prototipo dell’autore. 54 mm..

 

10 – Maghinardo Pagani da Susinana.

 

Maghinardo, ghibellino romagnolo a Campaldino era alleato dei fiorentini. Il grande elmo a coppo ogivato provvisto di visiera mobile e cimiero a ventaglio si ispira a quelli visibili negli affreschi del palazzo comunale di San Gimignano raffiguranti cavalieri torneanti. Figura auto costruita; cavallo (nudo) A. Iotti. 54 mm..

 

11 – Barone de’ Mangiadori di San Miniato, guelfo.

 

Figura totalmente ispirata al cavaliere presente sulla matrice di sigillo di un da Lomello. Figura auto costruita; cavallo (nudo) Aitna. 54 mm..

12 – Landino di Nato.

 

Landino di Nato, popolano fiorentino del Sestiere di Oltrarno difende la bandiera della Compagnia della Ferza. Figure auto costruite. 54 mm..

13 – Guglielmino degli Ubertini, vescovo d’Arezzo.

Guglielmino monta un cavallo covertato con l’arme dei Pazzi di Valdarno per evitare la cattura da parte del nemico. Caduto in battaglia. La bandiera dell’Impero è nelle mani di Guidarello d’Orvieto. Figure auto costruite; cavalli (nudi) Metal Modeles. 54 mm..

 

 

14 – Guglielmo Pazzo dei Pazzi di Valdarno.

 

Guglielmo Pazzo dei Pazzi di Valdarno “vestito” con il leone di Guglielmino degli Ubertini. Caduto in battaglia. Figura auto costruita; cavallo (nudo) Eisenbach. 54 mm..

15 – Percivalle Fieschi, vicario imperiale.

Percivalle, membro di una nobilissima famiglia del Levante ligure, porta la mazza poiché ai chierici, almeno in teoria, è vietato l’uso del tagliente della spada. Figura auto costruito; cavallo (nudo) Metal Modeles; pittura Danilo Cartacci. 54 mm..

 

16 – Buonconte di Montefeltro.

La sua armatura, analoga a quelle viste su alcune precedenti figure, si ispira a quella che protegge il tronco del San Maurizio raffigurato in una scultura ubicata nella cattedrale di Magdeburgo. Figure auto costruite; cavalli (nudi) A. Iotti. 54 mm..

17 – Cavalieri sbanditi fiorentini delle famiglie Lamberti e Fifanti, ghibellini.

L’araldica italiana esplode qui in tutta la sua bellezza fatta di semplicità. Figure auto costruite; cavalli Al Charles trasformati. 54 mm..

 

 

18 – Guido Novello dei conti Guidi, ghibellino casentinese.

 

La coverta del cavallo di Guido Novello e la bandiera portano lo stemma Guidi primigenio: inquartato in croce di S. Andrea d’Argento e di Rosso al leone dell’uno nell’altro. Figure auto costruite; cavalli (nudi) A. Iotti. 54 mm..

19 – Corbizzo da Pelago, ghibellino.

Si noti il guanto così detto ghiazzerino. Figura auto costruita dipinta da Marco Lambertucci . 54 mm..

 

 

20 – Cavaliere ghibellino.

 

L’elmo “a staro” a cielo piatto si ispira a quello così detto “di Dargen”, reperto datato intorno agli anni in cui si è svolta la battaglia. Figura auto costruita; cavallo (nudo) A. Iotti. 54 mm..

21 – Cavaliere ghibellino della famiglia degli Uberti di Sicilia.

Un cavaliere ghibellino della famiglia degli Uberti di Sicilia soccombe all’attacco di alcuni fanti fiorentini del Sestiere di San Pier Scheraggio. L’aquila bianca in campo rosso qualifica l’appartenenza al ramo della famiglia Uberti trapiantato in Sicilia. Figure auto costruite. 54 mm..

 

 

22 a) b) c) d) – Guelfi e Ghibellini a Campaldino.

Scontro all’arma corta fra un ghibellino del contado aretino, ed un Cavalcanti, guelfo di Firenze. L’aquila appollaiata sulla fascia abbassata azzurra si confronta con il seminato di crocette argentate. Crestuta contro elmo a staro dorato, spada contro ascia: Guelfi e Ghibellini, sempre! Figure auto costruite; cavalli (nudi) A. Iotti. 54 mm..

23 a) b) c) – Guelfi e Ghibellini sempre…..

Questo secondo lavoro dedicato allo stesso soggetto proposto al n° 22, propone un guelfo fiorentino della famiglia Gherardini (a sinistra) che attacca un fuoruscito ghibellino della famiglia Uberti. Figure auto costruite. Cavalli ottenuti elaborando materiali vari, in prevalenza MModel. 54 mm.. La composizione si ispira ad un dipinto del Sabatelli raffigurante Farinata degli Uberti alla battaglia del Serchio.

 

 

24 a) b) c) – Bonconte da Montefeltro. Seconda versione. (vedi fig. 16)

 

Caduto a Campaldino, Dante nella Divina Commedia mette Bonconte in Purgatorio. L’elmo ad ogiva di ultima generazione arricchito di cimiero a ventaglio e lambrecchino è l’elemento più significativo del modello insieme alla postura volutamente sgangherata del cavallo in caduta; degna di nota anche l’elaborata testiera in cuoio rinforzata con elementi metallici. Figura autocostruita su cavallo variamente assemblato; 54 mm..

 

25 a) b) c) – Con le zanne e con gli artigli.

Il titolo allude palesemente alle zanne del lupo bianco dello stemma Altoviti (guelfi fiorentini) ed agli artigli del leone rosso di Guglielmo “Pazzo” dei Pazzi di Valdarno (ghibellino aretino – vedi fig. 14), in realtà arme dello zio Guglielmino scambiata sul campo con la sua. Si osservi l’armamento più leggero in tutte le sue componenti del guelfo Altoviti rispetto a quello del ghibellino Guglielmo. La lancia del fiorentino ha impattato per prima con il bersaglio ed è volata in pezzi. L’aretino ha ben assorbito il colpo e non è stato disarcionato. Composizione in 54 mm.. Cavalieri autocostruiti, cavalli variamente assemblati.

 

 

26 a) b) – Dante Alighieri. Seconda versione. (vedi fig. 5)

 

La citazione dantesca della targhetta non allude a Campaldino, bensì allo scontro avvenuto l’anno prima fra senesi ed aretini conosciuto come “Giostre della Pieve al Toppo” e terminato con una cocente umiliazione per gli aretini. Rispetto alla prima versione di Dante si osservi l’agile e moderna cervelliera provvista di visiera ribaltabile e la daga del tipo “basilarda”. Cavaliere autocostruito su cavallo nudo Romeo Models; 54 mm..